La natura dell'imperium di Augusto (27 a.C.–14 d.C.) e i modi della sua estensione sulle province governate da proconsoli indipendenti sono state oggetto di un profondo riesame negli ultimi trent'anni. Il volume riconsidera il problema in maniera globale e giunge a una nuova ricostruzione istituzionale e cronologica delle tappe che portarono il principe all'autorità suprema sulle province. Ampio spazio è dato allo studio dei precedenti repubblicani della compresenza di più generali in una stessa area d'azione. Seguono i capitoli dedicati ad Augusto e alle varie prerogative che gli permettevano di intervenire nelle province proconsolari anche senza una formale estensione del suo imperium. Questo, tranne che durante le missioni in Oriente e in Occidente tra 23 e 13 a.C., rimase sempre confinato alle province imperiali e fu definitivamente allargato alla totalità dell'impero e delle truppe solo durante la crisi militare del 6–8 d.C. Principale risultato di questo processo fu una più diretta interazione dell'imperatore con i provinciali e le legioni, mentre più simbolica fu la superiorità sui proconsoli, il cui ruolo politico e militare era stato neutralizzato da tempo con altri mezzi.