Quest’ opera mette a confronto per la prima volta due autori sorprendentemente simili: Isaac Bashevis Singer e Edgar Hilsenrath, due penne incantatrici e scandalose. Le loro opere evocano l’atmosfera delle «Mille e una notte». Il loro stile è audace, incatena l’attenzione del lettore e gli ruba il respiro. La creatività di entrambi è influenzata dagli eventi della Seconda Guerra Mondiale e dagli orrori della Shoà. I «demoni» di Singer parlano la stessa lingua del loro creatore di origina polacca: lo yiddish, la lingua di una cultura sterminata alla quale Singer ha eretto un monumento straordinario. Il «barbiere» di Hilsenrath gioca a nascondino proprio tra le rovine di questa cultura. La sua lingua è il tedesco. Entrambi gli autori riescono a congiungere umore nero e temi tratti dalla tradizione religiosa ebraica e dall’immaginario popolare. Inoltre la commistione di immagini grottesche e del potere assoluto della parola constringono il lettore al confronto con ciò che si nasconde dietro tali immagini e a lasciarsi travolgere dalla voce che fa capolino tra le righe: la voce che racconta ciò che si preferirebbe non ascoltare.
Die Werke von Isaac Bashevis Singer und Edgar Hilsenrath sind geprägt durch den Zweiten Weltkrieg und die Schrecken der Shoah. Ihr Stil ist provokant aber fesselnd. Mit Singer und Hilsenrath werden in diesem Buch erstmals zwei Autoren literaturwissenschaftlich gegenübergestellt, die sich in ihrer Verschiedenheit nicht ähnlicher sein könnten: märchenhaft jiddisch-dämonisch, skandalös bizzar-grotesk.