L’opera pirandelliana ha conosciuto, fin dall’inizio, una fortuna variabile. Affermatosi in Italia come narratore con Il fu Mattia Pascal, Pirandello raggiunge fama internazionale con le messe in scena a Londra, a New York e a Parigi dei Sei personaggi in cerca d’autore. A partire dagli anni Venti la sua influenza penetra nel sostrato culturale moderno, agendo in modo talora sotterraneo su scrittori e artisti dei più svariati ambiti. Si può così parlare di una doppia presenza di Pirandello: egli continua ad essere letto come autore di certi testi, ma è ravvisabile anche una sua influenza celata per quanto riguarda alcuni snodi della sua poetica e della sua Weltanschauung, come l’umorismo, il relativismo psicologico e conoscitivo, i limiti della comunicazione e comprensione reciproca. I saggi riuniti in questo libro mostrano come la variabilità temporale e spaziale della presenza o dell’obsolescenza di alcuni stimoli pirandelliani risulti significativa per il quadro artistico e socioculturale di un paese. Studiosi internazionali mettono in luce la dialettica tra presenza e assenza di opere e di temi pirandelliani in diverse culture nazionali dagli inizi del Novecento ad oggi. Con focus non scontati e contributi innovativi, il libro pone le basi per una mappatura della ricezione pirandelliana in quanto fenomeno culturale del mondo globalizzato e fornisce una rilettura attuale del farsi della nostra sensibilità estetica ed esistenziale.