Uomini veri. Di poche parole, mani forti, spalle larghe. Non cercano l’amore: cercano carne, calore, potere sul desiderio. In questi racconti intensi e ruvidi, il sesso tra uomini nasce da uno scontro, da un’occhiata, da una sfida. Il silenzio dice più di mille parole, e ogni incontro ha il sapore feroce della necessità.
Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Machismo Omosessuale, il dottor Dunstan — figura solida e rispettata in una cittadina diffidente — si trova, nella notte di Ognissanti, a salvare un giovane perseguitato da una folla ignorante. Ma ciò che inizia come un gesto di giustizia si trasforma in qualcosa di più profondo e macho: una scossa, un riconoscersi.
Quando Dunstan lo liberò, le dita sfiorarono la pelle del ragazzo. Era calda, ferita, ancora tremante. I loro sguardi si incrociarono. Il mondo intorno svanì. Nessuno dei due parlò, ma il bisogno era chiaro: Ranald aveva bisogno di essere curato — e Dunstan voleva toccarlo, sentirlo respirare, dominare quella vulnerabilità nuda.
Corpi sporchi, veri. Desiderio che graffia. Emozioni che restano sotto pelle, come lividi segreti.
Chi ha detto che l’uomo non si inginocchia?
A volte, lo fa.
Per fame.
Per sete.
Per un altro uomo.